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Arte e Cultura
Presentazione del catalogo della mostra di Anna Bertoni

Presentazione del catalogo della mostra di Anna Bertoni

Quando
20 Gen 2024
Orario

Ore 17.30

Dove
Ravenna - Pallavicini 22 Art Gallery - Viale Giorgio Pallavicini 22
Descrizione

Alla presenza dell’artista Anna Bertoni e del curatore Giovanni Gardini, sarà presentato il catalogo realizzato in occasione della mostra Memoria prima che rappresentazione. La personale di Anna Bertoni si è inaugurata lo scorso 13 gennaio e rimarrà allestita fino a domenica 28 gennaio con orario di apertura al pubblico: dal martedì al sabato feriali dalle 16 alle 19. Finissage domenica 28 gennaio dalle 17 alle 19. Ingresso libero.

Giovanni Gardini, curatore della mostra e autore del testo critico a catalogo, così ne riporta: «È a Raffaele De Grada che si deve il titolo di questa mostra di Anna Bertoni, Memoria prima che rappresentazione. Con queste parole, infatti, in un saggio del 1971 De Grada descriveva la sua pittura, a tratti malinconica e intrisa di una dolce nostalgia, che prende alla gola come un ricordo. Considerando la produzione di quegli anni e le tempere e gli oli che, nel tempo, si sono generosamente aggiunti, questa espressione continua a rimanere profondamente vera perché ciò che ha meritato di essere rappresentato appartiene alla sfera dei sentimenti più sinceri.  

Nel corso dei decenni la pittura della Bertoni, infatti, è rimasta ancorata ai temi più amati – le piante del giardino, innanzitutto, oppure la bellezza aggraziata di un corpo femminile, delicata e sensuale come un fiore – e quelli ha continuato a indagare, con appassionata e indomita ostinazione. E se ci sono state delle incursioni su altri fronti – i flessuosi colli di volpe a ben vedere ne costituiscono forse il più chiaro esempio – è rimasto immutato l’atteggiamento con cui la Bertoni a essi si è rivolta.

Intrecci e stratificazioni di linee e colori prevalentemente freddi, sono questi infatti quelli che la Bertoni predilige, hanno dato vita a scenari ogni volta inediti sui quali lo spettatore è chiamato a indugiare, e nei quali può persino perdersi, e poco importa se questo suo vagabondare dello sguardo è mosso dal desiderio di seguire le imprevedibili gocciolature della tempera sulla carta, le aggrovigliate pennellate o le ampie e libere campiture dello sfondo.

I giardini della Bertoni sono spazi della memoria, luoghi intimi, tenacemente desiderati, abitati. A partire da quello della propria casa, contemplato con occhi appassionati, e che nel tempo è divenuto fonte di innumerevoli spunti per la sua pittura. Ogni occasione diventava possibilità di rappresentazione di una natura trasfigurata: una fioritura improvvisa e sovrabbondante, una sinuosa sedia oltre la siepe, le verdi foglie che nella sua pittura hanno accolto una tavolozza esuberante, perché in un mondo altro le foglie possono essere non solo verdi, rosse e gialle, ma anche azzurre, rosa oppure viola; possono essere di innumerevoli colori, tanti quanti sono quelli che uno sguardo amante sa immaginare.

Verrebbe da dire, infatti, che per la Bertoni il giardino, e la rigogliosa natura che esso custodisce, è una questione d’amore. Talora viene indagato da vicino, allora gli occhi si attardano su una singola pianta, altre volte è scrutato da lontano, attraverso il diaframma di una finestra. Ci sono casi in cui l’attenzione è tutta concentrata sul dettaglio di un tronco o sull’intreccio elegante dei rami di glicine; altre volte la prospettiva è più ampia fino a coinvolgere le confortevoli chiome degli alberi, verdeggianti di foglie, sotto la cui ombra è bello sostare e sulle quali si appoggia il cielo. E poi ci sono le siepi che con i loro ricercati e spigolosi intrichi vegetali creano spazi riservati e segreti. Lì il pennello ha come danzato e il colore, fluido e delicato, si è sedimentato sulla carta creando talora delle zone di trasparenza, altre volte crateri d’ombra e di serena quiete. Talvolta il groviglio di foglie e di arbusti è divenuto prezioso come un merletto, ed è bello sostare davanti a esso per ammirare quel gioco inesauribile di pieni e di vuoti. Sulle siepi, poi, incombe il cielo, immobile campitura di intenso azzurro o di spessa notte.

Quel giardino, spazio dell’anima, che la Bertoni lungo i decenni ha esplorato con la sua pittura e rappresentato con sempre rinnovato interesse, oggi non coincide più con il luogo della sua dimora; eppure, continua a essere parte della sua vita ed è presente, nelle sue tinte sature e negli acuti profumi, come ricordo struggente e, al tempo stesso, confortante. Un conforto che attraverso queste bellissime carte dipinte – quasi fossero altrettante pagine di diario – Anna Bertoni offre generosamente allo spettatore dandogli la possibilità di entrare all’interno di questa sua dimensione interiore altrimenti gelosamente custodita, rendendolo così partecipe della sua stessa visione».

Dettagli
Ingresso libero.
L’evento, promosso e organizzato da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo Pallavicini 22 Art Gallery e con l’Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, si avvale del patrocinio del Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale e del sostegno di SAGEM srl.
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