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Arte e Cultura

"Oche, civette e dadi". La collezione dei giochi della Classense

Quando
Fino al 16 Feb 2020
Orario
Inaugurazione venerdì 20 ore 17.30.
Orari: da martedì a sabato dalle 9 alle 19, domenica e lunedì dalle 14 alle 19. Chiuso i festivi (25, 26 e 31 dicembre, 1 e 6 gennaio), 24 e 31 dicembre chiusura alle 14
Dove
Biblioteca Classense, Corridoio Grande - Via Baccarini, 1 - Ravenna
Descrizione
Un ricco percorso espositivo composto da circa 50 pezzi della grande collezione classense di giochi da tavola e di percorso, che va dalla fine del Seicento agli anni '80 del Novecento. Nel suggestivo Corridoio Grande della biblioteca sarà possibile ammirare alcuni degli oltre trecento esemplari di gioco conservati in Classense e i volumi e i materiali che possono essere messi in relazione con questa tipologia di documenti, per un totale di circa una sessantina di documenti. L’allestimento si compone soprattutto di giochi di percorso sul genere del Gioco dell'Oca ma è ricca la presenza di giochi di dadi e ad estrazione. La maggioranza di essi è stampata in Italia ma si potranno vedere preziosi esemplari olandesi, fiamminghi, spagnoli, tedeschi e francesi dal Seicento ai giorni nostri, con pezzi a tema letterario, pubblicitari, di viaggio, legati alle raffigurazioni carnevalesche o di animali. Saranno esposti anche alcuni pregevoli giochi incisi alla fine del Seicento dall’artista bolognese Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718), pittore e incisore formatosi a bottega presso i principali pittori del suo tempo (Guercino, Albani, Cantarini e Torri) e autore di una fiorente produzione di immagini di tema popolare e di giochi da tavola dal gusto sovente satireggiante. Tra questi – ed è la prima sorpresa offerta al pubblico - il "Gioco della Cucagna che mai si perde, e sempre si guadagna" (1691). Il prezioso manufatto è stato acquisito sul mercato antiquario e donato alla biblioteca grazie alla munificenza dell’Associazione Amici della Biblioteca Classense, e va ad integrare il corpus mitelliano della Biblioteca. Si tratta di un'acquaforte di mm 310 x 441 stampata a Bologna che presenta una serie di 20 caselle che consentono ai giocatori di vincere la posta in denaro segnata in ogni casella. Uno dei fogli più antichi in mostra è un Gioco dell’oca tedesco datato agli anni Ottanta del Seicento, mentre tra i più recenti si annovera un’opera creata da Jacovitti negli anni Ottanta del Novecento: con pezzi che si collocano in un arco temporale di ben trecento anni, grazie a questa esposizione il visitatore potrà divertirsi a scoprire affinità e differenze tra la sensibilità odierna e quella di chi visse (e giocò) nel cosiddetto “Secolo di Ferro”. In realtà il piacere di divertirsi con questi giochi antichi verrà offerto nuovamente al pubblico grazie ad una particolare iniziativa – ed è la seconda sorpresa della mostra: la Classense, infatti, produrrà per l’occasione un gioco in edizione speciale di soli 100 esemplari che verrà presentato e posto in vendita durante la mostra. Anzi, il piacere sarà doppio: la plancia, infatti, riprodurrà in un verso l’antico "Gioco della Cucagna" del 1691 e nell’altro "Il Gioco del si può", realizzato dal funambolico Jacovitti nel 1980 e quantomai attuale perché promuoveva la riduzione dei consumi elettrici: insomma, un tuffo nell’antico e insieme una lezione valida anche oggi, appresa con un po’ di sano divertimento. Oltre al gioco - un’edizione limitata in vendita a € 15 - sarà disponibile un catalogo di 64 pagine al prezzo speciale di € 5.
Dettagli
Ingresso libero.
Mappa
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