The Substance

ore 21

Candidato a 5 premi Oscar, premiato a Cannes e ai Golden Globe, il film della regista francese Coralie Fargeat ha destato da subito le attenzioni di tutti: sia per il cast, che vede Demi Moore e Margaret Qualley come protagoniste, sia per la sua trama tagliente, che racconta in modo metaforico il femminile, facendo leva sullo sguardo maschile che vuole le donne oggetti, plastiche immutabili. 

In questo seguiremo la storia di Elizabeth Sparkle, una ex diva di Hollywood, con a suo nome un Oscar e persino una stella sulla Hall of Fame. Ma il tempo è trascorso, la stella si è sporcata e la scintilla ("sparkle") di Elizabeth si è spenta, quantomeno agli occhi del produttore del programma televisivo di fitness che lei conduce da tempo: un uomo convinto che le donne debbano sempre sorridere e che dopo i cinquanta non abbiano più... non si sa cosa, ma è qualcosa alla quale quelli come lui (che si chiama Harvey come il produttore Weinstein) sembrano tenere moltissimo. Quando Harvey, nel giorno del compleanno di Elizabeth, le annuncia che sarà sostituita alla conduzione del suo programma, la donna decide di aderire ad un protocollo sperimentale chiamato The Substance, che promette di restituirle una versione di sé "migliore, più bella e perfetta". A settimane alterne sarà Sue, la bella e giovane neoconduttrice del programma di fitness della rete, e poi di nuovo Elizabeth. Ma l'alternanza sarà difficile da gestire, e si sa che i patti con il diavolo sono sempre a rischio.

The Substance fa i conti con uno sguardo che plastifica, quello maschile appunto, egocentrico ed egoistico, che proviene dall'alto del privilegio e vuole le donne eternamente giovani e sorridenti senza dare alcun valore alla loro maturità, a ciò che è "inestetico". Le protagoniste hanno interiorizzato questo sguardo, disposte a qulunque cosa per essere più gioavni, più belle, più appetibili; per mantenere la minuscola fetta di potere che viene loro riconiscuto in virtù di come esse appaiono agli uomini.

Fargeat esagera volontariamente alcuni aspetti, dai corpi che diventano sempre più mostruosi, agli uomini che figurano nella vita di Sue ed Elizabeth, idioti pericolosi, spudorati e meschini. Citando innumerevoli pellicole e registi che hanno fatto la storia del cinema, come Cronenberg, Kubrick, Fennell, Lynch e tanti altri, The Substance racconta in un grottesco straordinario, ironico, un tema delicato, a volte ripudiato ma che in ogni caso riguarda tutti noi.